Perché non potenziare la rete filoviaria?

La scelta del sistema tranviario è stata fatta all’interno del Piano Urbano della Mobilità Sostenibile (PUMS) di Bologna Metropolitana, approvato a dicembre 2019. Questo piano delinea le strategie da sviluppare fino al 2030 per raggiungere gli obiettivi fissati: aumento dell’accessibilità, tutela del clima e della salubrità dell’aria, aumento della sicurezza stradale, miglioramento della vivibilità e della qualità urbana.

La strategia fondamentale per cogliere gli obiettivi generali del PUMS è la definizione di una nuova rete portante del Trasporto Pubblico Metropolitano in grado di superare i limiti di capacità dell’attuale offerta di trasporto pubblico e di offrire un’alternativa competitiva all’utilizzo dell’auto privata anche per spostamenti diversi da quelli casa-scuola e casa-lavoro, di completare la rete portante metropolitana, il tutto in un unico sistema tariffario integrato metropolitano e con una chiara riconoscibilità del servizio di Trasporto Pubblico nel suo complesso.

L’attuale sistema di trasporto pubblico su gomma sta  infatti ormai raggiungendo il proprio limite di capacità sulle principali direttrici della rete urbana e accusa una progressiva difficoltà di circolazione dovuta all’aumento del livello di congestione della rete stradale.

La situazione dettagliata dell’attuale Trasporto Pubblico Metropolitano su gomma è ben rappresentato al capitolo 6.2 del Quadro Conoscitivo del PUMS. I dati evidenziano come le direttrici principali del trasporto urbano, che il PUMS intende trasformare in rami della rete tranviaria, presentino dati di carico medio giornaliero tra i 30 e i 40 mila passeggeri. Su tali direttrici convergono inoltre anche numerose linee del trasporto pubblico suburbano ed extraurbano che si sovrappongono alle linee urbane principali.

Le gravose condizioni di circolazione dei mezzi pubblici, comportano da un lato l’aumento dei costi di esercizio e dall’altro il peggioramento del livello di servizio sia in termini di tempi di percorrenza sia di regolarità e puntualità.

Il sistema tranviario costituirà la componente principale della nuova rete di trasporto pubblico per l’area urbana di Bologna.

Le ragioni per le quali l’esclusivo potenziamento della rete filoviaria, pur essendo i filobus mezzi di trasporto a trazione elettrica che rispondono alle esigenze ambientali di ridurre gli inquinanti atmosferici (soprattutto in confronto con i mezzi di trasporto privati), non sarebbe in grado di garantire gli obiettivi previsti dal PUMS sono:

1) la minore capacità di carico del mezzo rispetto al tram: un filobus ha una capienza di circa 140/150 passeggeri (calcolando un affollamento di 4 passeggeri per metro quadrato). Ancora minore sarebbe la capienza di autobus con alimentazione elettrica a batterie o “a idrogeno”. Occorre inoltre tenere presente che la lunghezza massima ammessa dal codice della strada per i veicoli su gomma è di 18,75 metri e, quindi, non potrebbero essere introdotti in circolazione mezzi su gomma più capienti. Per contro un comune veicolo tranviario di lunghezza pari a 32-33 metri, con un affollamento di 4 passeggeri per metro quadrato, ha invece una capienza di 200/220 passeggeri. La capienza sale a 270/290 passeggeri per tram di lunghezza pari a 40/42 metri. É quindi evidente come un servizio organizzato con mezzi di maggiore capienza consenta di dare risposta a una maggiore domanda di trasporto senza dovere aumentare ulteriormente la frequenza dei passaggi.

Capacità per i diversi sistemi di trasporto pubblico

2) la qualità e la regolarità del servizio: il progetto della Linea Rossa prevede che il tracciato si snodi su sede in gran parte riservata; inoltre il tram viaggerà disponendo della precedenza semaforica agli incroci rispetto agli altri mezzi in circolazione. Queste condizioni permettono di garantire una elevata puntualità e regolarità al mezzo e dunque di poter offrire un servizio di qualità superiore, impossibile da raggiungere con mezzi su gomma come i filobus. É opportuno evidenziare come i tram abbiano una larghezza inferiore a quella dei mezzi pubblici su gomma (2,40 metri anziché 2,55 metri) e, viaggiando su binari, richiedano una larghezza di corsia inferiore a quella dei mezzi su gomma: ciò rende più semplice l’inserimento di tratti di percorso in sede riservata rispetto alle corsie preferenziali di bus e filobus.

3) l’accessibilità al mezzo e il comfort di marcia: il tram, rispetto a filobus e bus, grazie alle sue caratteristiche  tecnologiche, permetterà a tutti le persone un maggiore comfort di marcia e una migliore accessibilità, in particolare alle utenze deboli: le persone con ridotta capacità motoria o con disabilità fisiche, persone con passeggini e persone anziane, potranno infatti accedere al veicolo senza nessun ostacolo.

Accessibilità
Esempio accessibilità tranvia Saragozza ©archivio FIU