Perché non incrementare gli autobus elettrici?

Perché non incrementare gli autobus elettrici?

L’autobus ad alimentazione elettrica (con batterie), così come il filobus, non è in grado di assicurare la necessaria capacità alle linee per le quali il Piano Urbano per la Mobilità Sostenibile (PUMS) di Bologna prevede l’inserimento del sistema tranviario.

Gli autobus elettrici sono una scelta utile per linee con domanda non troppo elevata e distanze non troppo lunghe; un loro incremento sulle linee a maggiore capacità non permetterebbe però di rispondere alla domanda di trasporto presente, né soprattutto agli obiettivi di incremento dell’uso del trasporto pubblico nel suo complesso che la città di Bologna si è posta.  La rete infatti, come è possibile osservare nella mappa, nelle ore di punta risulta già in sovraccarico nei suoi assi principali (nelle fermate con il punto rosso, arriva un autobus ogni 1 o 2 minuti) e questo impedisce di aumentare la frequenza dei passaggi, aggiungendo ulteriori mezzi anche se elettrici.

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I nuovi autobus elettrici, inoltre, come tutti i mezzi su gomma devono avere secondo il codice della strada una lunghezza massima di 18,75 metri, e a causa della presenza delle batterie, hanno una capienza ridotta rispetto agli autobus e filobus attuali, fattore che in termini di capacità del trasporto andrebbe ad aggravare la situazione.

Infine, l’adozione di autobus elettrici necessita un’attenta progettazione delle diverse soluzioni per la ricarica delle batterie: si va dalla ricarica notturna in deposito (“overnight charge”), alla ricarica ai capolinea (“opportunity charge”) con una sosta necessaria di 5-6 minuti, fino alla ricarica veloce in corrispondenza delle fermate lungo la linea (“fast charge”). Mentre la prima soluzione si adotta per le linee più brevi e con minore domanda le altre due si adottano per linee con maggiori percorrenze (che richiedono quindi maggiore autonomia) e maggiori frequenze. É evidente comunque come si tratti di sistemi che richiedono attrezzature impiantistiche costose e complesse, paragonabili a quelle dei sistemi filoviari e che pongono vincoli di utilizzo dei mezzi non banali.

In ogni caso di tratta di sistemi che non possono sostituire quello tranviario, ma che possono essere utilizzati in modo complementare ad esso su linee di trasporto di adduzione a quelle tranviarie e a minore domanda. Tale strategia è infatti già prevista dal PUMS che, tra le varie azioni, prevede anche il rinnovo della flotta dei mezzi di trasporto pubblico con un incremento degli autobus elettrici.

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